8 marzo 2013

Di profumi, cosmetici e traduzioni

'' photo (c) 2007, Jan Jablunka - license: http://creativecommons.org/licenses/by/2.0/Sarà che sta arrivando la primavera, sarà che oggi è la festa della donna (auguri alle lettrici), sarà che tutte le riviste femminili propongono i nuovi trend in fatto di cosmetica, sarà il mese di reclusione forzata a causa dei malanni di stagione e della super mole di lavoro.
Sarà che dopo la parentesi di insegnamento agli acconciatori e la scoperta di alcuni blog e linee di prodotti cosmetici "verdi" l'argomento mi interessa più di una volta (anche se in passato ho venduto prodotti per una nota casa cosmetica straniera).

Non so quale sia il reale motivo, ma vorrei tanto andare al Cosmoprof che si apre oggi a Bologna. Solo che il tragitto Torino-Bologna in giornata non è molto fattibile, né è fattibile un'assenza prolungata, lasciando a casa marito in via di guarigione e pupi scatenati. Vorrà dire che mi accontenterò di seguire gli interventi in streaming promessi sul sito dell'evento.

'GIVENCHY PRISMISSIME EYES 58 POETIQUE BLUES' photo (c) 2009, zaimoku_woodpile - license: http://creativecommons.org/licenses/by/2.0/
In ogni caso, la cosmetica mi interessa sempre di più, come chimico e come traduttrice.
Il chimico è attratto da colori e profumi (non a caso il mio relatore diceva che i chimici hanno un "nas-cromatografo" che devono utilizzare per discriminare e riconoscere le sostanze dal loro odore caratteristico), la traduttrice da brevetti di formulazioni, brochure pubblicitarie, articoli, schede tecniche, indagini sui prodotti "ecologici".
Da una veloce analisi di mercato ho notato che il settore della cosmetica (anche per quanto riguarda le traduzioni) è addirittura in espansione. Di qui si rafforza la mia intenzione di inserire la cosmetica tra i settori principali di specializzazione (al momento è ancora un settore piuttosto marginale, ahimé).
Lo scorso anno ho seguito il corso "Tradurre cosmesi e make-up" della simpaticissima (e preparatissima) collega Sara Radaelli, durante il quale mi si è aperto un mondo bellissimo. Quest'anno farò il bis con il seminario da lei organizzato sulla traduzione dei profumi (a Torino, il 10 maggio).
E nel frattempo ho scoperto un libro che mi incuriosisce e che leggerò non appena troverò un po' di tempo: "Profumi", di Philippe Claudel.
Spero l'anno prossimo di poter partecipare al salone della cosmetica bolognese e... magari in una gita in Provenza, patria dei profumi naturali.

Per ora mi accontento di leggerne, scriverne e tradurne.

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