3 aprile 2012

I danni di una localizzazione sbagliata - Caso studio

'allow me to make mistakes' photo (c) 2012, Susana Fernandez - license: http://creativecommons.org/licenses/by-nd/2.0/

Recentemente ho svolto per una grossa società produttrice di dispositivi medici la traduzione dei manuali di istruzione dei software di tali macchine e dispositivi.
Tradurre i manuali di istruzione è tutt'altro che banale, perché è necessario avere conoscenze di più argomenti (dal linguaggio tecnico tipico dei manuali, alla terminologia legata ai software, dalle conoscenze delle patologie correlate all'uso del dispositivo, al linguaggio legale, per poter tradurre le informazioni legali e di garanzia che accompagnano sempre i manuali).
Nel caso preciso, però, le difficoltà sono state amplificate dal fatto che chi ha tradotto i comandi e menu del software (Es Avanti, Menu Paziente, Seleziona, Cancella esame, ecc.) molto probabilmente non era madrelingua italiano e in ogni caso ha fatto una traduzione e non una localizzazione.

Localizzare significa rendere una traduzione fruibile per un determinato pubblico avente una determinata cultura, oltre che parlante una tal lingua. Per fare un esempio: alcuni colori hanno significati diversi per culture diverse. Oppure ci sono dei giochi di parole comprensibili solo in una lingua ma intraducibili in un'altra.
Nel caso di un software, è necessario uniformarsi al linguaggio che un utente - in questo caso italiano - è abituato a trovare quando utilizza un computer, dei software o naviga in rete. Molto spesso, infatti, i clienti richiedono di uniformarsi ai glossari e alle guide di stile della Microsoft, produttrice di una serie di prodotti che incontrano il grande pubblico.

Per tornare al caso specifico, il software del cliente era mal localizzato, con errori e comandi tradotti in modo incomprensibile e spesso anche ridicolo.
Il manuale ovviamente fa riferimento al software e ai suoi comandi. Ma in questo caso cosa fare? La prima cosa che ho fatto è stato segnalare il problema al cliente, spiegandogli che i comandi tradotti in un certo modo risultavano non comprensibili o ridicoli e dicendo che avrebbero dovuto essere modificati.
Il cliente però aveva speso per una traduzione del software, che ormai era stato messo in commercio tradotto in quel modo e sicuramente non voleva o non poteva fare una nuova versione del software in tempi brevi.
Così ho tradotto il manuale basandomi sui nomi del software tradotti in precedenza da qualcun altro e l'errore e la ridicolezza si sono propagati dal software anche a tutti i manuali che lo accompagnavano.

Il cliente si è dunque trovato (dopo aver pagato un professionista che svolgesse le traduzioni) ad avere un prodotto con errori e traduzioni non corrette e anche tutti i documenti correlati riportanti gli stessi errori. Potete immaginare il danno economico e di immagine del prodotto individuale e del marchio in generale.
Senza contare che una traduzione errata può generare incomprensioni e errori nell'utilizzo del software o del macchinario. Nel caso di un dispositivo medico il danno può ripercuotersi sulla struttura sanitaria dove viene utilizzato e sui pazienti.
Una reazione a catena, insomma.

Cosa avrebbe potuto fare il cliente?
Intanto avrebbe dovuto affidarsi ad un traduttore madrelingua e specializzato nel settore, meglio ancora a un esperto di localizzazione, che avrebbe trovato la traduzione più adatta per il software. In genere le tariffe delle traduzioni tecniche e delle localizzazioni appaiono elevate. Basti pensare però ai danni prodotti da un lavoro non accurato.
Volendo esagerare, avrebbe dovuto far rileggere tutto il testo tradotto ad un altro traduttore o revisore e magari a personale medico a campione, che costituisce l'utente finale.
Sicuramente l'insieme di osservazioni e correzioni di queste categorie avrebbe contribuito a rendere il prodotto finale corretto e di facile utilizzo.
Spero che il cliente in questo caso abbia imparato la lezione e che la prossima volta che desidera la traduzione/localizzazione di un software si affidi ai professionisti più adatti.

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