3 febbraio 2011

Il galateo del cliente (esperienze in fiera)


Lo scorso autunno ho partecipato ad alcune fiere per i miei settori lavorativi, per aggiornarmi sulle novità ed eventualmente contattare nuovi clienti.
Partendo dal presupposto che chi mette uno stand “è lì per vendere”, ho trovato spiacevole avere a che fare con persone che a mala pena ascoltano cosa hai da dire.
Devo dire che non ho aggredito il personale allo stand con il mio curriculum, ma ho fatto domande sui prodotti, mi sono informata dei settori di attività, come qualsiasi potenziale cliente. Ho poi educatamente spiegato chi sono e cosa faccio, ma molto spesso ho ricevuto risposte sbrigative e reazioni di scarso interesse.
D’accordo, magari (adesso) non hai bisogno di un traduttore/una traduzione però l’educazione, credo, vorrebbe che stessi ad ascoltare l’interlocutore per 5 minuti senza dare segni di impazienza.
Forse il mio approccio non è corretto, ma parto dall’idea che ogni lavoro e ogni lavoratore meritino rispetto.
In fin dei conti penso che basti poco fare una domanda che mostri un minimo di interesse, anche se sai già che non utilizzerai mai i servizi di quella persona. Senza contare che il potenziale fornitore indesiderato potrebbe anche diventare un potenziale cliente. Se però l’impressione iniziale è di scarsa cortesia non sono attirata ad avere a che fare con te.
Ricordo con piacere alcune aziende che si sono informate dei miei settori di specializzazione, delle mie tariffe generali di lavoro, anche di eventuali problemi del settore, siano dal punto di vista della traduzione o del mercato dei prodotti.
L’impressione migliore l’ho avuta da un’azienda che aveva un raccoglitore con moduli prestampati. Ogni potenziale cliente o fornitore veniva registrato con dettagli di contatto, eventuali brochure e biglietti da visita e l’indicazione del settore di appartenenza, per futuri contatti e collaborazioni. I dipendenti di questa azienda parlavano volentieri con tutti i visitatori del loro stand, spiegando e anche chiedendo opinioni e informazioni. Sicuramente l’impressione era di un’azienda efficiente, attiva e interessata ai propri clienti e fornitori. Un’azienda con cui avere a che fare, insomma.

A volte per un’azienda più che brochure, biglietti da visita, mail “luccicanti” e marketing di massa, fa la cortesia del personale.

Una cosa da ricordare anche per il nostro approccio verso potenziali clienti e fornitori.

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